23 gennaio 2010

Leopoldo Fregoli

Leopoldo Fregoli nasce a Roma il 2 luglio 1867. Dopo le prime esperienze teatrali, concentra la sua attività su numeri funambolici di trasformismo, raggiungendo grande fama internazionale. Adatta varie forme di comunicazione a questo spettacolo di teatralità circense, anche la canzone che ha praticato soprattutto in versione dialettale. Sono da ricordare le sue apparizioni al Festival di San Giovanni dove vinse la prima edizione interpretando la canzone Le Streghe scritta da Nino Ilari e musicata da Alipio Calzelli.
La sua abilità nell’interpretare da solo una commedia con quindici personaggi ha fatto coniare il termine “fregolismo”, proprio per intendere la capacità di trasformarsi in pochi momenti. Ai suoi spettacoli contribuivano poche persone: un direttore d’orchestra, un regista, due macchinisti, due elettricisti, un meccanico, due trovarobe, una modista e una sarta. Ha furoreggiato dagli ultimi anni dell’Ottocento alla metà degli anni Venti esibendosi in più di 650 teatri di tutto il mondo.
Quando si ritira dalle scene si stabilisce a Viareggio dove muore il 26 novembre del 1936.
Scrisse un libro autobiografico pubblicato nel 1936 con il titolo Fregoli raccontato da Fregoli, riletto e ripubblicato nel 2007 a cura di Arturo Brachetti che lo ha portato in scena in forma di musical dal titolo Fregoli.

22 gennaio 2010

Il Caffè concerto

Fra la fine del 1800 e l’inizio della Grande Guerra è possibile assistere a spettacoli comici, cabaret, pantomime, balletti e ascoltare canzoni nei Caffè concerto, locali dove si potevano consumare bevande e generi alimentari nel corso dello spettacolo.
Il fenomeno nacque a Parigi nel XVIII secolo con il nome di Café-chantant (o Café-concert) grazie all’abolizione del monopolio dei teatri che permise, a partire dal 1791, l’apertura di numerose sale di spettacolo. Tuttavia solo la metà del XIX secolo vide il nuovo fenomeno diffondersi anche nelle città di provincia e all'estero. A differenza dei Tabarin, molto simili, non vi si praticava il ballo da parte degli spettatori.
I Café-chantant segnarono l’emergere di una cultura popolare che diede vita alla tradizione della canzone francese, ma anche del music-hall e del cinema.
In Italia questo nuovo spettacolo approdò a Napoli dove, nel 1890, fu inaugurato il Caffè Margherita. Seguono l’Eden a Bologna, l’Alhambra e le Folies-Bergères a Firenze, il Diana a Milano, il Maffei a Torino , l’Olympia e il Margherita a Roma.

In questi locali hanno inizio le carriere di nuovi divi, che devono il loro successo soprattutto alla propria presenza scenica. A Napoli le dive del Caffè concerto vengono chiamate sciantose, termine derivato dal francese chanteuse (cantante). Nel 1875 Luigi Stellato lancia l’idea dello spogliarello attraverso la sua famosa A cammesella. Da questo momento il Caffè concerto italiano si differenzia da quello francese, pieno di fascino e raffinatezza, diventando un “luogo di perdizione” dove il pubblico si reca alla ricerca di atmosfere maliziose e dove si iniziano a utilizzare canzoni dal soggetto audace e con doppi sensi.
Nei caffè concerto trovano spazio anche i comici del futuro teatro delle varietà. Personaggi come Nicola Maldacea, Leopoldo Fregoli, Ettore Petrolini e Raffaele Viviani iniziano la loro gavetta su questi palcoscenici.

11 gennaio 2010

Screamin' Jay Hawkins

Nel 1956, mio primo anno di vita, oltre a Elvis Presley che sandalizzava la società americana con la sua apparizione televisiva all’Ed Sullivan Show usciva I Put A Spell On You di Screamin’ Jay Hawkins.
Screamin Jay Hawkins è un bizzarro personaggio che viene considerato un punto di riferimento di molti artisti rock delle generazioni successive. Nasce il 18 luglio 1929 a Cleveland, Ohio e nel 1951 inizia la sua carriera musicale come pianista jazz. Il grande successo di I Put A Spell On You è dovuto anche alle sue stravaganti esibizioni accompagnate da elementi macabri, come bare e teschi, oppure fatte in palese stato di ubriachezza.
Tra gli altri suoi brani si segnalano Why did you waste my time, Hong Kong, Yellow coat, Alligator wine, Constipation blues, Orange colored sky e Feast of the Mau Mau.
Dopo una lunga convalescenza Screamin Jay Hawkins torna alla ribalta alla fine degli anni '60, soprattutto in Europa.
Ha partecipato anche in alcuni film tra i quali Stranger than paradise di Jim Jarmusch (1984).
Muore il 12 febbraio 2000 dopo un’operazione per un aneurisma, lasciando molti figli da diverse donne.